La guida di Erminia

Erminia
La guida di Erminia

Visite turistiche

La Mostra riproponeva nel suo assetto architettonico le caratteristiche delle colonie d'Oltremare - in un contesto di evidente propaganda imperiale del regime - ed era concepita secondo i modelli dell'architettura del verde; il complesso infatti si configurò fin dall'inizio come un ambiente pittoresco ed oggi può essere considerato come un episodio significativo di convivenza delle diverse dottrine artistiche dell'epoca. Questo colossale impianto ornamentale, sistemato ad integrazione delle architetture, subito presentò aspetti innovativi e contraddittori, in quanto fu proprio il vasto repertorio di carattere provvisorio a rappresentare un ruolo significativo d'avanguardia, rispetto ad opere d'arte vere e proprie, assumendo una funzione primaria di omologazione con gli spazi dell'intero complesso.
Mostra station
La Mostra riproponeva nel suo assetto architettonico le caratteristiche delle colonie d'Oltremare - in un contesto di evidente propaganda imperiale del regime - ed era concepita secondo i modelli dell'architettura del verde; il complesso infatti si configurò fin dall'inizio come un ambiente pittoresco ed oggi può essere considerato come un episodio significativo di convivenza delle diverse dottrine artistiche dell'epoca. Questo colossale impianto ornamentale, sistemato ad integrazione delle architetture, subito presentò aspetti innovativi e contraddittori, in quanto fu proprio il vasto repertorio di carattere provvisorio a rappresentare un ruolo significativo d'avanguardia, rispetto ad opere d'arte vere e proprie, assumendo una funzione primaria di omologazione con gli spazi dell'intero complesso.
Le prime strutture termali della zona, sono riconducibili all'epoca greca: a testimonianza vi sono resti di tempietti in blocchi di tufo con i classici marchi di maestranze; le rovine che vediamo ancor oggi dislocate sulle colline adiacenti, sono invece prettamente romane. In seguito, verso la fine del XIX secolo, si decise di riconsiderare l'intera area, rivalutando, ancora una volta, quelle antiche sorgenti sulfuree e quelle acque terapeutiche. Un gruppo di imprenditori investì i propri capitali nella zona e i lavori furono affidati al celebre architetto Giulio Ulisse Arata e all'ingegner Gioacchino Luigi Mellucci.[1] Le terme di Agnano conobbero il loro periodo di maggior fortuna, soprattutto negli anni venti del Novecento, tanto da essere considerate un vero e proprio modello ideale di complesso termale. Il complesso fu al centro di temi di rilevanza nazionale e non, ospitando ad esempio il "Convegno sull'idroclimatologia". Durante la seconda guerra mondiale, invece, diventò sede militare degli americani. Negli anni sessanta fu oggetto di alcune trasformazioni e venne demolita buona parte delle strutture liberty per far posto a un edificio brutalista, l'albergo progettato da Giulio De Luca. Un elemento dell'originaria struttura ancora visibile è il vecchio ingresso. Il 13 luglio 2011 furono inaugurate le piscine esterne; il taglio del nastro è stato affidato al sindaco Luigi De Magistris. Il complesso è formato da varie fontane, giardini e fabbricati che, in un immediato futuro, dovrebbero essere incrementati in numero. La struttura, esternamente, è in discrete condizioni. Durante il restauro eseguito attorno alla metà degli anni duemila sono tornate alla luce le antiche terme romane e altri resti archeologici.
17 當地人推薦
Terme di Agnano
24 Via Agnano Agli Astroni
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Le prime strutture termali della zona, sono riconducibili all'epoca greca: a testimonianza vi sono resti di tempietti in blocchi di tufo con i classici marchi di maestranze; le rovine che vediamo ancor oggi dislocate sulle colline adiacenti, sono invece prettamente romane. In seguito, verso la fine del XIX secolo, si decise di riconsiderare l'intera area, rivalutando, ancora una volta, quelle antiche sorgenti sulfuree e quelle acque terapeutiche. Un gruppo di imprenditori investì i propri capitali nella zona e i lavori furono affidati al celebre architetto Giulio Ulisse Arata e all'ingegner Gioacchino Luigi Mellucci.[1] Le terme di Agnano conobbero il loro periodo di maggior fortuna, soprattutto negli anni venti del Novecento, tanto da essere considerate un vero e proprio modello ideale di complesso termale. Il complesso fu al centro di temi di rilevanza nazionale e non, ospitando ad esempio il "Convegno sull'idroclimatologia". Durante la seconda guerra mondiale, invece, diventò sede militare degli americani. Negli anni sessanta fu oggetto di alcune trasformazioni e venne demolita buona parte delle strutture liberty per far posto a un edificio brutalista, l'albergo progettato da Giulio De Luca. Un elemento dell'originaria struttura ancora visibile è il vecchio ingresso. Il 13 luglio 2011 furono inaugurate le piscine esterne; il taglio del nastro è stato affidato al sindaco Luigi De Magistris. Il complesso è formato da varie fontane, giardini e fabbricati che, in un immediato futuro, dovrebbero essere incrementati in numero. La struttura, esternamente, è in discrete condizioni. Durante il restauro eseguito attorno alla metà degli anni duemila sono tornate alla luce le antiche terme romane e altri resti archeologici.

Relax & Sport

Allenati in un ambiente speciale, dove il benessere è all-inclusive. Fatti coccolare dal servizio concierge, rilassati nella business lounge, prova gli esclusivi macchinari della linea Artis di Technogym. Benvenuto a casa, benvenuto in un Club Virgin Active Collection
Virgin Active Napoli Med
53 Via Corrado Barbagallo
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Il parco divertimenti aprì le porte il 19 giugno del 1965[2][3] grazie all'impegno dell'imprenditore Oreste Rossotto [4]. In particolare Edenlandia è nata dalla progettualità di Cesare Rosa dalla cui penna sono nate le giostre Autopista del sole, Cascate del Niagara (i tronchi) ed altre attrattive. Successivamente è entrato nel gruppo di Edenlandia Luigi Fachero con mansioni di direttore. Edenlandia è il primo esperimento europeo di parco ispirato a quello nato 10 anni prima in California: Disneyland.[senza fonte] Anche il logo napoletano seguì la falsariga di quello americano: il carattere di scrittura scelto fu il carattere gotico ed il simbolo un castello. I colori designati a rappresentare il parco furono il giallo per la scritta Edenlandia ed il colore blu per il castello. Il logo rimase invariato fino al 1990, quando attorno al castello fu aggiunta una corona di stelle, e la scritta fu rifatta a caratteri più pieni. Il castello raffigurato nel logo venne solo successivamente costruito al centro del parco (Castello di Lord Sheidon). Negli anni settanta il parco diventa un'attrattiva turistica a livello nazionale ed internazionale.[5] Le attrazioni sono avveniristiche e a vari temi.
29 當地人推薦
伊甸園
76 Viale John Fitzgerald Kennedy
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Il parco divertimenti aprì le porte il 19 giugno del 1965[2][3] grazie all'impegno dell'imprenditore Oreste Rossotto [4]. In particolare Edenlandia è nata dalla progettualità di Cesare Rosa dalla cui penna sono nate le giostre Autopista del sole, Cascate del Niagara (i tronchi) ed altre attrattive. Successivamente è entrato nel gruppo di Edenlandia Luigi Fachero con mansioni di direttore. Edenlandia è il primo esperimento europeo di parco ispirato a quello nato 10 anni prima in California: Disneyland.[senza fonte] Anche il logo napoletano seguì la falsariga di quello americano: il carattere di scrittura scelto fu il carattere gotico ed il simbolo un castello. I colori designati a rappresentare il parco furono il giallo per la scritta Edenlandia ed il colore blu per il castello. Il logo rimase invariato fino al 1990, quando attorno al castello fu aggiunta una corona di stelle, e la scritta fu rifatta a caratteri più pieni. Il castello raffigurato nel logo venne solo successivamente costruito al centro del parco (Castello di Lord Sheidon). Negli anni settanta il parco diventa un'attrattiva turistica a livello nazionale ed internazionale.[5] Le attrazioni sono avveniristiche e a vari temi.
Lo zoo, dopo aver attraversato un lungo processo di restauro, ha acquisito nuove aree dedicate agli animali e rispondenti agli standard qualitativi europei che sono state edificate o riadattate nel triennio 2014-2016. Sono state riprese negli ultimi anni 2010 molte attività didattiche rivolte in particolare ai bambini. Numerose sono state le nascite tra gli animali, come pure i numerosi arrivi da altre strutture zoologiche[5][6]. Sono visibili numerose aree, in parte riqualificate dalle precedenti strutture: Rettilario e insettario Voliera Capanna del Sapere (Area didattica) Habitat diversificati (canguri, siamango, lemuri, foche, tapiri, marà, orsi, è tanti altri) Area tigri Area elefanti Fattoria didattica Savana: area in cui sono visibili gnu, gru, zebre, sitatunga, ippopotami e giraffe, antilopi ecc. Area coccodrilli Area testuggine africana Area servalo
20 當地人推薦
那不勒斯動物園
76 Viale John Fitzgerald Kennedy
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Lo zoo, dopo aver attraversato un lungo processo di restauro, ha acquisito nuove aree dedicate agli animali e rispondenti agli standard qualitativi europei che sono state edificate o riadattate nel triennio 2014-2016. Sono state riprese negli ultimi anni 2010 molte attività didattiche rivolte in particolare ai bambini. Numerose sono state le nascite tra gli animali, come pure i numerosi arrivi da altre strutture zoologiche[5][6]. Sono visibili numerose aree, in parte riqualificate dalle precedenti strutture: Rettilario e insettario Voliera Capanna del Sapere (Area didattica) Habitat diversificati (canguri, siamango, lemuri, foche, tapiri, marà, orsi, è tanti altri) Area tigri Area elefanti Fattoria didattica Savana: area in cui sono visibili gnu, gru, zebre, sitatunga, ippopotami e giraffe, antilopi ecc. Area coccodrilli Area testuggine africana Area servalo
Nell'estate 2011 lo stadio è stato ulteriormente adeguato alle norme richieste dell'UEFA per la partecipazione alle coppe europee,[11] con la rimozione della rete di protezione del settore ospiti, e l'ammodernamento di sala e tribuna stampa. Nel novembre 2012 la squadra di calcio ha inoltre provveduto a sue spese all'installazione due schermi LED di 16 metri ognuno, al posto dei due vecchi display, non funzionanti e risalenti a Italia '90.[12] Nell'estate 2013, ancora dopo richieste UEFA, si è provveduto al rifacimento dei servizi igienici e del manto erboso, e al potenziamento dell'impianto d'illuminazione. Dopo l'assegnazione alla città di Napoli dell'organizzazione della XXX Universiade, nel 2019 il San Paolo è stato oggetto di un più massiccio restyling in tutti i settori, con la sostituzione dei seggiolini, il rifacimento della pista di atletica, l'installazione di due maxischermi all'altezza della tribuna laterale e dei Distinti, oltreché l'ammodernamento degli spogliatoi, degli impianti audio e d'illuminazione.[13]
51 當地人推薦
聖保羅球場
Via Giambattista Marino
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Nell'estate 2011 lo stadio è stato ulteriormente adeguato alle norme richieste dell'UEFA per la partecipazione alle coppe europee,[11] con la rimozione della rete di protezione del settore ospiti, e l'ammodernamento di sala e tribuna stampa. Nel novembre 2012 la squadra di calcio ha inoltre provveduto a sue spese all'installazione due schermi LED di 16 metri ognuno, al posto dei due vecchi display, non funzionanti e risalenti a Italia '90.[12] Nell'estate 2013, ancora dopo richieste UEFA, si è provveduto al rifacimento dei servizi igienici e del manto erboso, e al potenziamento dell'impianto d'illuminazione. Dopo l'assegnazione alla città di Napoli dell'organizzazione della XXX Universiade, nel 2019 il San Paolo è stato oggetto di un più massiccio restyling in tutti i settori, con la sostituzione dei seggiolini, il rifacimento della pista di atletica, l'installazione di due maxischermi all'altezza della tribuna laterale e dei Distinti, oltreché l'ammodernamento degli spogliatoi, degli impianti audio e d'illuminazione.[13]

Le Guide ai Quartieri

Fuorigrotta è sede dei principali impianti sportivi napoletani tra i quali si contemplano: Lo Stadio San Paolo, il terzo più capiente d'Italia, teatro delle gare casalinghe della SSC Napoli; Il PalaEldo/Pala Barbuto, un tempo sede delle partite casalinghe delle due maggiori franchigie della pallacanestro partenopea, la Eldo Napoli e la Phard Napoli; La Piscina Felice Scandone, la principale struttura per il nuoto e per la pallanuoto della città, che ospita inoltre i match casalinghi della Posillipo e della Canottieri Napoli, due tra le squadre di pallanuoto più blasonate al mondo; La sede e la succursale del complesso polisportivo CUS Napoli dove si allena il gruppo sportivo giovanile delle Fiamme Oro. Era presente inoltre anche lo Sferisterio Partenopeo e il Palazzetto dello Sport Mario Argento, quest'ultimo costruito per i Giochi del Mediterraneo all'inizio degli anni sessanta, che negli anni settanta vide le glorie del basket partenopeo (Fides Partenope). Chiuso per rifacimenti mai avvenuti, è stato in parte demolito per cominciare la prima parte dei lavori, ma il progetto si è arenato, lasciando la struttura a metà e in balìa del degrado. Strutture ricreative A Fuorigrotta sono presenti dei locali, diverse attrazioni che l'hanno resa nota nel divertimento napoletano: L'Edenlandia, il più antico parco di divertimenti in Italia insieme con Fiabilandia (Riccione). Il Maxicinema The Space, il più grande cinema multisala di Napoli e tra i maggiori in Europa; Lo Zoo di Napoli, uno dei più antichi giardini zoologici. Strutture riservate a fiere, convegni e concerti Il quartiere è ricco di edifici chiave per Napoli per ciò che concerne questi settori: Il PalaPartenope, importante sede di eventi musicali e non solo; La Mostra d'Oltremare, una delle principali sedi fieristiche italiane e, assieme alla Fiera del Levante, la maggiore del mezzogiorno. Al suo interno si estendono il Parco Archeologico, il Parco Congressuale, il Parco della Cultura e del Tempo libero e ovviamente il Parco Fieristico. La “Mostra” comprende inoltre strutture come l'Arena Flegrea, la più antica nel suo genere in Italia (sede di numerosi festival tra cui anche il “Premio Carosone”), il Teatro Mediterraneo, la piscina olimpica e la maestosa Fontana dell'Esedra. Strutture didattiche e scientifiche Fuorigrotta è a Napoli, per antonomasia, il quartiere universitario, in quanto sede di importanti e rinomati atenei. Vi si trovano inoltre numerosi istituti dediti alla ricerca meccanica e scientifica. Vi sono: Facoltà di Ingegneria (Sede di Piazzale Tecchio) e facoltà di matematica, fisica, chimica, biologia ed economia (Sede di Monte Sant'Angelo) dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, la più antica università statale e laica al mondo; Facoltà di Scienze motorie dell'Università Parthenope (nata dalla trasformazione dell'ISEF); Il CNR e in particolare l'Istituto Motori e l'Istituto di Ricerche sulla Combustione; La sede operativa e moderna dell'Osservatorio Vesuviano; Il PICO, ovvero il Palazzo dell'Innovazione e della Conoscenza. Altre strutture Inoltre, in via Guglielmo Marconi, si trovano l'Archivio Storico della Canzone Napoletana e il Centro di Produzione della RAI, ove negli ultimi anni sono state realizzate alcune fra le serie TV di punta del palinsesto RAI (Un posto al sole; La squadra; La nuova squadra, ecc.). Dal suo Auditorium negli anni settanta veniva inoltre trasmesso il popolare varietà musicale Senza rete. Fuorigrotta è anche sede di un importante mercato rionale recentemente spostato dalla sede storica nei pressi della Ferrovia Cumana in via Metastasio. Vi si trova anche un cimitero. Monumenti e siti di interesse «Sulla sinistra i boschi si spingono fino ad un monte assolutamente rispettabile, cinto dalla riga bianca di una strada e sulla cima del quale biancheggiano le mura di un antico castello. Credo che questa collina si chiami Monte Sant'Angelo.» (Sigmund Freud[1]) La chiesa di San Vitale Martire La chiesa dell'Immacolata La chiesa di San Vitale Martire, che nel XIV secolo originariamente sorgeva più vicina alla grotta, edificata sui resti di un'omonima chiesa eretta forse in epoca bizantina. Vi fu sepolto, temporaneamente, il poeta Giacomo Leopardi, le cui spoglie riposano adesso a Piedigrotta, nei pressi della tomba di Virgilio. La chiesa originaria fu demolita a seguito dei lavori di risistemazione di viale Augusto e della Mostra d'Oltremare, e ricostruita in un luogo diverso nel XX secolo. Attualmente conserva a testimonianza dell'antico splendore due grandi quadri di Paolo De Matteis che rappresentano il trionfo di Davide e il trionfo di Giuditta. Dell'antico presepe settecentesco gran parte dei pastori sono stati trafugati. Le terme romane (risalenti al II secolo d.C.) site in via Terracina, e raramente visitabili, presentano resti di mosaici a tessere bianche e nere raffiguranti soggetti mitologici e di rivestimenti in marmo. Sono ben visibili anche le strutture dell'impianto termale e dei pavimenti rialzati (ipocausto); un'antica strada romana basolata, che corre parallela a via Terracina ma è situata all'interno dell'areale della Mostra d'Oltremare, di cui un tratto è visibile presso la facoltà di ingegneria, fiancheggiata da un tempietto romano, mentre un altro bel tratto è più avanti all'interno dello Zoo di Napoli; Nei pressi della scuola media Silio Italico, in piazza Pilastri, lungo via Giulio Cesare, si trova ancora una stele di piperno del 1789[2] che testimonia l'istituzione di un posto di blocco sanitario. Per disposizione di re Ferdinando IV, è riportato sulla stele, in quel luogo dovevano essere fermati i carri e gli animali impiegati nella macerazione della canapa e del lino nella zona del lago di Agnano. Viabilità e trasporti Nel 1876 si era stabilita la realizzazione di un collegamento tranviario tra il borgo di Fuorigrotta e piazza San Ferdinando. Il primo collegamento trasportistico fu con Pozzuoli, aperto nel 1878 tramite una tranvia a cavalli, esercitata con motrici a vapore dal 1883. Solo il 25 marzo 1885 la tranvia fu estesa fino a Napoli passando attraverso una galleria scavata tra il 1882 e il 1884 accanto alla storica "Crypta Neapolitana". La galleria, chiamata Grotta nuova o galleria 1884 perché in quell'anno fu aperta, dal 1936 assunse il nome di galleria IX Maggio (giorno della proclamazione dell'Impero), mentre nel 1939 partirono i lavori per allargarla, conclusi nel 1940. Fu chiamata dal 6 luglio 1945 galleria delle Quattro Giornate. La realizzazione di un secondo tunnel di collegamento fu stabilita nel dicembre 1912, quando fu stretta una convenzione con la Società Edilizia Laziale per la realizzazione di un nuovo agglomerato abitativo al di là della collina di Posillipo e lo scavo di una galleria sotto quest'ultima che collegasse Fuorigrotta a piazza Sannazaro. Progettisti della galleria, ma anche del nuovo rione Occidentale, furono Giovan Battista Comencini e Nicola Daspuro. Il tunnel fu scavato dal 1924 al 1925 dall'impresa De Lieto, chiamato galleria Laziale per via della società edilizia oppure galleria di Posillipo perché scavato nella collina di Posillipo. Fu ufficialmente inaugurato il 20 maggio 1925. Le principali arterie del quartiere sono viale Augusto, via Giulio Cesare, via Lepanto, via Leopardi, via Consalvo, via Caravaggio, via Terracina, viale Kennedy e via Diocleziano. È da sottolineare che Fuorigrotta è uno dei quartieri più collegati della città (attualmente vi sono addirittura tre linee ferroviarie), questo anche per il gran numero di persone che vengono attirate da concerti, partite di calcio, mostre e altri eventi. Le fermate della Linea 2 della metropolitana che toccano Fuorigrotta sono Piazza Leopardi, Campi Flegrei e Cavalleggeri Aosta. La stazione Campi Flegrei è anche stazione Trenitalia ed è inserita nel progetto Centostazioni. Le fermate della Ferrovia Cumana sono Fuorigrotta, Mostra e Zoo-Edenlandia . È stata completata la prima tratta della Linea 6 della metropolitana che collegherà Fuorigrotta con piazza Municipio, passando per la riviera di Chiaia e piazza San Pasquale: sono aperte tre stazioni a Fuorigrotta: Mostra, Augusto e Lala. Fuorigrotta fino a un periodo che va dagli ultimi anni ottanta alla fine degli anni novanta del XX secolo è stato un importante snodo della rete tranviaria di Napoli che collegava Poggioreale a Bagnoli. Attualmente in via Cumana è ancora presente il vecchio deposito dei tram, costruito nel 1894. Dalla metà degli anni novanta è allo studio anche la possibilità (rimasta però sempre soltanto sulla carta) di ripristinare la Funivia di Posillipo già attivata negli anni quaranta (e dismessa nel 1961 per via della crescente urbanizzazione della zona di Cavalleggeri, che metteva a rischio la sicurezza dell'impianto) che collegava Fuorigrotta e la collina di Posillipo. Quello che resta dell'impianto è oggi proprietà della Mostra d'Oltremare, che l'ha messo in vendita; alcuni consiglieri e il presidente della Circoscrizione Chiaia-Posillipo-San Ferdinando (oggi Prima Municipalità) hanno fatto pressioni nell'ottobre 2006 al Comune di Napoli perché l'acquistasse[3]. Un altro progetto prevederebbe la sostituzione della vecchia funivia con una funicolare, ma restano
Fuorigrotta
Fuorigrotta è sede dei principali impianti sportivi napoletani tra i quali si contemplano: Lo Stadio San Paolo, il terzo più capiente d'Italia, teatro delle gare casalinghe della SSC Napoli; Il PalaEldo/Pala Barbuto, un tempo sede delle partite casalinghe delle due maggiori franchigie della pallacanestro partenopea, la Eldo Napoli e la Phard Napoli; La Piscina Felice Scandone, la principale struttura per il nuoto e per la pallanuoto della città, che ospita inoltre i match casalinghi della Posillipo e della Canottieri Napoli, due tra le squadre di pallanuoto più blasonate al mondo; La sede e la succursale del complesso polisportivo CUS Napoli dove si allena il gruppo sportivo giovanile delle Fiamme Oro. Era presente inoltre anche lo Sferisterio Partenopeo e il Palazzetto dello Sport Mario Argento, quest'ultimo costruito per i Giochi del Mediterraneo all'inizio degli anni sessanta, che negli anni settanta vide le glorie del basket partenopeo (Fides Partenope). Chiuso per rifacimenti mai avvenuti, è stato in parte demolito per cominciare la prima parte dei lavori, ma il progetto si è arenato, lasciando la struttura a metà e in balìa del degrado. Strutture ricreative A Fuorigrotta sono presenti dei locali, diverse attrazioni che l'hanno resa nota nel divertimento napoletano: L'Edenlandia, il più antico parco di divertimenti in Italia insieme con Fiabilandia (Riccione). Il Maxicinema The Space, il più grande cinema multisala di Napoli e tra i maggiori in Europa; Lo Zoo di Napoli, uno dei più antichi giardini zoologici. Strutture riservate a fiere, convegni e concerti Il quartiere è ricco di edifici chiave per Napoli per ciò che concerne questi settori: Il PalaPartenope, importante sede di eventi musicali e non solo; La Mostra d'Oltremare, una delle principali sedi fieristiche italiane e, assieme alla Fiera del Levante, la maggiore del mezzogiorno. Al suo interno si estendono il Parco Archeologico, il Parco Congressuale, il Parco della Cultura e del Tempo libero e ovviamente il Parco Fieristico. La “Mostra” comprende inoltre strutture come l'Arena Flegrea, la più antica nel suo genere in Italia (sede di numerosi festival tra cui anche il “Premio Carosone”), il Teatro Mediterraneo, la piscina olimpica e la maestosa Fontana dell'Esedra. Strutture didattiche e scientifiche Fuorigrotta è a Napoli, per antonomasia, il quartiere universitario, in quanto sede di importanti e rinomati atenei. Vi si trovano inoltre numerosi istituti dediti alla ricerca meccanica e scientifica. Vi sono: Facoltà di Ingegneria (Sede di Piazzale Tecchio) e facoltà di matematica, fisica, chimica, biologia ed economia (Sede di Monte Sant'Angelo) dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, la più antica università statale e laica al mondo; Facoltà di Scienze motorie dell'Università Parthenope (nata dalla trasformazione dell'ISEF); Il CNR e in particolare l'Istituto Motori e l'Istituto di Ricerche sulla Combustione; La sede operativa e moderna dell'Osservatorio Vesuviano; Il PICO, ovvero il Palazzo dell'Innovazione e della Conoscenza. Altre strutture Inoltre, in via Guglielmo Marconi, si trovano l'Archivio Storico della Canzone Napoletana e il Centro di Produzione della RAI, ove negli ultimi anni sono state realizzate alcune fra le serie TV di punta del palinsesto RAI (Un posto al sole; La squadra; La nuova squadra, ecc.). Dal suo Auditorium negli anni settanta veniva inoltre trasmesso il popolare varietà musicale Senza rete. Fuorigrotta è anche sede di un importante mercato rionale recentemente spostato dalla sede storica nei pressi della Ferrovia Cumana in via Metastasio. Vi si trova anche un cimitero. Monumenti e siti di interesse «Sulla sinistra i boschi si spingono fino ad un monte assolutamente rispettabile, cinto dalla riga bianca di una strada e sulla cima del quale biancheggiano le mura di un antico castello. Credo che questa collina si chiami Monte Sant'Angelo.» (Sigmund Freud[1]) La chiesa di San Vitale Martire La chiesa dell'Immacolata La chiesa di San Vitale Martire, che nel XIV secolo originariamente sorgeva più vicina alla grotta, edificata sui resti di un'omonima chiesa eretta forse in epoca bizantina. Vi fu sepolto, temporaneamente, il poeta Giacomo Leopardi, le cui spoglie riposano adesso a Piedigrotta, nei pressi della tomba di Virgilio. La chiesa originaria fu demolita a seguito dei lavori di risistemazione di viale Augusto e della Mostra d'Oltremare, e ricostruita in un luogo diverso nel XX secolo. Attualmente conserva a testimonianza dell'antico splendore due grandi quadri di Paolo De Matteis che rappresentano il trionfo di Davide e il trionfo di Giuditta. Dell'antico presepe settecentesco gran parte dei pastori sono stati trafugati. Le terme romane (risalenti al II secolo d.C.) site in via Terracina, e raramente visitabili, presentano resti di mosaici a tessere bianche e nere raffiguranti soggetti mitologici e di rivestimenti in marmo. Sono ben visibili anche le strutture dell'impianto termale e dei pavimenti rialzati (ipocausto); un'antica strada romana basolata, che corre parallela a via Terracina ma è situata all'interno dell'areale della Mostra d'Oltremare, di cui un tratto è visibile presso la facoltà di ingegneria, fiancheggiata da un tempietto romano, mentre un altro bel tratto è più avanti all'interno dello Zoo di Napoli; Nei pressi della scuola media Silio Italico, in piazza Pilastri, lungo via Giulio Cesare, si trova ancora una stele di piperno del 1789[2] che testimonia l'istituzione di un posto di blocco sanitario. Per disposizione di re Ferdinando IV, è riportato sulla stele, in quel luogo dovevano essere fermati i carri e gli animali impiegati nella macerazione della canapa e del lino nella zona del lago di Agnano. Viabilità e trasporti Nel 1876 si era stabilita la realizzazione di un collegamento tranviario tra il borgo di Fuorigrotta e piazza San Ferdinando. Il primo collegamento trasportistico fu con Pozzuoli, aperto nel 1878 tramite una tranvia a cavalli, esercitata con motrici a vapore dal 1883. Solo il 25 marzo 1885 la tranvia fu estesa fino a Napoli passando attraverso una galleria scavata tra il 1882 e il 1884 accanto alla storica "Crypta Neapolitana". La galleria, chiamata Grotta nuova o galleria 1884 perché in quell'anno fu aperta, dal 1936 assunse il nome di galleria IX Maggio (giorno della proclamazione dell'Impero), mentre nel 1939 partirono i lavori per allargarla, conclusi nel 1940. Fu chiamata dal 6 luglio 1945 galleria delle Quattro Giornate. La realizzazione di un secondo tunnel di collegamento fu stabilita nel dicembre 1912, quando fu stretta una convenzione con la Società Edilizia Laziale per la realizzazione di un nuovo agglomerato abitativo al di là della collina di Posillipo e lo scavo di una galleria sotto quest'ultima che collegasse Fuorigrotta a piazza Sannazaro. Progettisti della galleria, ma anche del nuovo rione Occidentale, furono Giovan Battista Comencini e Nicola Daspuro. Il tunnel fu scavato dal 1924 al 1925 dall'impresa De Lieto, chiamato galleria Laziale per via della società edilizia oppure galleria di Posillipo perché scavato nella collina di Posillipo. Fu ufficialmente inaugurato il 20 maggio 1925. Le principali arterie del quartiere sono viale Augusto, via Giulio Cesare, via Lepanto, via Leopardi, via Consalvo, via Caravaggio, via Terracina, viale Kennedy e via Diocleziano. È da sottolineare che Fuorigrotta è uno dei quartieri più collegati della città (attualmente vi sono addirittura tre linee ferroviarie), questo anche per il gran numero di persone che vengono attirate da concerti, partite di calcio, mostre e altri eventi. Le fermate della Linea 2 della metropolitana che toccano Fuorigrotta sono Piazza Leopardi, Campi Flegrei e Cavalleggeri Aosta. La stazione Campi Flegrei è anche stazione Trenitalia ed è inserita nel progetto Centostazioni. Le fermate della Ferrovia Cumana sono Fuorigrotta, Mostra e Zoo-Edenlandia . È stata completata la prima tratta della Linea 6 della metropolitana che collegherà Fuorigrotta con piazza Municipio, passando per la riviera di Chiaia e piazza San Pasquale: sono aperte tre stazioni a Fuorigrotta: Mostra, Augusto e Lala. Fuorigrotta fino a un periodo che va dagli ultimi anni ottanta alla fine degli anni novanta del XX secolo è stato un importante snodo della rete tranviaria di Napoli che collegava Poggioreale a Bagnoli. Attualmente in via Cumana è ancora presente il vecchio deposito dei tram, costruito nel 1894. Dalla metà degli anni novanta è allo studio anche la possibilità (rimasta però sempre soltanto sulla carta) di ripristinare la Funivia di Posillipo già attivata negli anni quaranta (e dismessa nel 1961 per via della crescente urbanizzazione della zona di Cavalleggeri, che metteva a rischio la sicurezza dell'impianto) che collegava Fuorigrotta e la collina di Posillipo. Quello che resta dell'impianto è oggi proprietà della Mostra d'Oltremare, che l'ha messo in vendita; alcuni consiglieri e il presidente della Circoscrizione Chiaia-Posillipo-San Ferdinando (oggi Prima Municipalità) hanno fatto pressioni nell'ottobre 2006 al Comune di Napoli perché l'acquistasse[3]. Un altro progetto prevederebbe la sostituzione della vecchia funivia con una funicolare, ma restano